CULIXIONISI DE MAZZ’E MINDULA

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tavolo da lavoro

INTRODUZIONE

Is culixionisi de mazz’e mindula ( ravioli dolci di mandorle )era il principe dei dolci di carnevale, pregiato e apprezzato tra le altre prelibatezze che si preparavano, La Sardegna vanta una lunga tradizione nella coltivazione del mandorlo e nella produzione dei dolci tipici; già in antichità i sardi conoscevano l’arte della produzione dei dolci fatti con le mandorle.

BREVE STORIA

Tuttavia, in generale in Sardegna è frequente la presenza di piante di mandorlo, ma in alcune zone era assente la coltivazione e non tutti avevano la possibilità di reperire fequentemente e facilmente il prodotto stesso.

Una cultura che ci lega ancora oggi a memorie che risuonano nelle nostre menti, così come ci racconta la storia stessa della nostra terra, che racconta quei tempi in cui le nostre nonne e madri si dedicavano ai preparativi per il carnevale.

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preparazione della pasta Sardegna

Così, i bambini rincorrevano quella dolce scia sino ad arrivare ai cesti in giunco (polinasa) colmi di ravioli che con le loro piccole manine allungandole e in punta di piedi potevano per primi degustare. Tutto profumava di amore

INGREDIENTI:

Per la pasta:

  • 250 gr di semola
  • 200gr di farina maritoba
  • un albume
  • 60 di strutto
  • sale
  • acqua

Per il ripieno:

  • 500gr di mandorle
  • due cuchiai di acqua di fior d’arancio
  • una buccia di limone grattugiato
  • una vanillina
  • 175gr di zucchero (facoltativa la quantità )
  • un pochino di sambuca

PROCEDIMENTO

Iniziamo a preparare is culixionisi de mazz’e mindula

Mettete nella planetaria la farina, la semola, lo strutto e iniziate ad ammalgamare, dopodichè aggiungete l’albume,il sale e poco alla volta l’acqua, prestando attenzione alla densità dell’impasto in quanto deve risultare morbido al tatto ma non appiccicoso.

una volta finito l’impasto lasciate riposare e nel frattempo preparate il ripieno in questo modo.

consiglio di preparare le mandorle almeno il giorno prima metterle nell’acqua bollente lasciar cuocere qualche minuto, sbucciarle e metterle ad asciugare.

impasto di mandorle

Una volta asciugate per bene le mandorle, trittarle finemente e metterle in un recipiente, aggiungerci l’acqua di fior d’arancio, il limone grattugiato, la vanellina, lo zucchero e se il composto risulta asciuto aggiungere un pochino di sambuca.

stendere la pasta e posizionare sopra delle piccole quantità di composto di mandorle. chiuedere ricoprendo con l’altra parte di sfoglia stringendo con la dita in modo da togliere l’aria dalla pasta per ciascun ravioletto e tagliare con la rondella dentata ( sa serretta ).

ripieno e pasta de is culixionisi de mazz'e mindula
stesura della pasta per is culixionisi de mazza'e mindula

COTTURA

Scaldiamo l’olio ma non troppo forte friggiamo i ravioli, facciamo scolare nella carta assorbente.

Decoriamo con lo zucchero a velo pronti per essere serviti

culixionisi de mazz'e mindula
culixionisi de mazza’e mindula

Pani N’dorau

Pani N’dorau o

Pani indorau


Su pani n’dorau, è uno delle tante specialità sarde. E’ una ricetta molto semplice da preparare nonchè considerata ( ricetta da riciclo) per la semplice ragione che si recupera il pane raffermo trasformandolo così in qualcosa di delizioso

pani n'dorau che preparavano le nostre nonne

Vediamo insieme gli step per la versione classica salata:

  • Per iniziare, sbattete delle uova in un recipiente capiente con un pizzico di sale
  • successivamente, in una ciottola o in un’altro recipiente come preferite aggiungete del latte
  • Poi passateci dentro le fette del pane raffermo in entrambe i lati, subito dopo nell’uovo
  • Fate scaldare l’olio dopodiché aggiungete le fette girandole a metà cotture in modo da ottenere una superficie dorata.
  • Infine servite il pane con ciò che preferite: anche con salumi e formaggi
 pane raffermo
pane raffermo

Is Malloreddus

is malloreddus

is malloreddus

Is malloreddus sardi è una tipica pasta sarda campidanese, in particolare hanno la forma di conchiglie rigate.

Is malloreddus su ciuliri
ciuliri

La Lavorazione

La lavorazione è rigorosamente fatta a mano

Ingredienti:

Semola, acqua, sale e zafferano,

Preparazione: lavorare bene la semola con l’acqua tiepida leggermente salata sin che abbia una consistenza piuttosto dura. Quindi staccare un pezzetto di pasta e fare dei bastoncini, tagliarli della lunghezza di circa 1 cm e con un movimento del pollice schiacciarlo in su “ciuliri” ( canestro fatto con il culmo secco del fieno) Is malloreddus si cuocciono in acqua bollente e si condiscono con pomodoro fresco e basilico e in più la salsiccia fresca

L’origine del nome

Il termine malloreddu (plurale malloreddus) è un diminutivo di malloru, che in sardo campidanese  significa toro. Di conseguenza, malloreddus vuol dire vitellini. perciò al momento della lavorazione lo gnocchetto prendeva questo nome per via della trasformazione che subiva la pasta dopo essere stata schiacciata nel canestro

Is Pillus

Questi erano piatti considerati della Domenica e tutt’ora presenti nelle sagre, dallo stesso impasto precedentemente descritto, si ricavano Is Pillus un’altro tipo di pasta antica. Si ritagliano dei pezzi di pasta con forme oblique o triangolari. sucessivamente alla cottura vengono come da ricetta antica si condiscono con un ottimo sugo di galletto ruspante.

Sa Panada

Sa Panada Sarda Campidanese

Sa Panada sarda campidanese è un piatto unico, originario della Sardegna, nonchè del campidano. Il termine Panada sta ad indicare un grande recipiente fatto di pane. Si tratta di una pasta ripiena, pomodori secchi e patate e richiusa con un coperchio altrettanto fatto di pane.

panada sarda campidanese di anguille chiusa

ci sono due varianti, della Panada una è a base di anguille tuttavia la più conosciuta

Panada sarda campidanese  di anguille

ugualmente intesa come preparazione c’è la Panada di carne di agnello, preparata appunto allo stesso modo della panada dei anguilla ma con la sola sostituzione della carne

questo piatto richiama comunque la tradizione e l’arte dal punto di vista del ricamo nel chiudere la pasta.

Ingredienti

Panada di agnello

  • Ripieno
  • carne di agnello ( preferibilmene la coscia)
  • patate
  • pomodoro secco
  • prezzemolo
  • cipolla
  • olio
  • Per la pasta
  • farina
  • semola
  • strutto
panadine di verdure

Infine ci sono le Panadine di verdure, sono molto piccole, perdi più chiuse interamente a mano, proprio come quelle più grandi come sopra citate, composte da verdure tra cui: carote, melanzane, zucchine, piselli, cipolla. In altre parole, qui ognuno è libero di farcirle come preferisce e in base ai gusti. Successivamente dopo averle spennellate di tuolo d’uovo o con del latte, si infornano a 120° per 30 min circa. Sono molto indicate per esempio, per aperitivi o antipasti in quanto sono dei veri e propri bocconcini.

Pabassinasa

pabassinasa dolce tradizionale

pabassinasa sarde di ognissanti
pabassinasa dolce tradizionale

LE ORIGINI

Le pabassinasa dolce tradizionale, sono un dolce tipo del cagliaritano e della Sardegna. tradizionalmente quindi vengono preparati per la ricorrenza di Ognissanti, viene orgogliosamente tramandata di generazione. Il nome deriva dal vocabolo Papassa che in lingua sarda significa uva sultanina.

uva sultanina o uva passa pula

LA STORIA

is pabassinasa si preparavano sopratutto per tradizione alla festa di Ognissanti, per di più in occasione de is animeddas

pabassinasa dolce tradizionale
pabassinasa dolce tradizionale

storia de is animeddas

is animeddas per ognissanti Si narra che durante la notte del 31 ottobre, in Sardegna, i bambini erano soliti andare per le strade del paese bussando nelle porte e chiedendo :<< itta si onoda a is animeddas>> ossia :<< cosa si dona alle anime>>. In questo modo si pensava che i bambini, mangiando i doni ricevuti, dessero da mangiare direttamente ai defunti. Is pabassinasa insieme ad altri dolci si donavano nella ricorrenza di ognissanti ma altrettanto si preparavano per natale essendo comunque dei dolci autunnali . in ogni paese la ricetta de is pabassinasa varia con gli ingredienti, ma sempre con la costante presenza dell’uva passa e mandorle. La loro preparazione è legata alle ricorrenze autunnali in quanto è il periodo nel quale l’uva passa a raggiunge la maturazione.

Igredienti

  • Is pabassinas Nella parte meridionale dell’Isola sono aromatizzate con cannella e vaniglia mentre nella parte settentrionale prevalgono le scorze di arancio e di limone insieme ai semi di finocchio selvatico. sono a base di uva sultanina , farina, zucchero e uova, ma a seconda della zona può avere delle varianti, tra cui si posso aggiungere:
  • mandorle, noci trittate, scorza d’arancia e la sapa (mosto cotto) .sapa o mosto cotto
pabassinasa dolce tradizionalecon-la sapa

ricetta

Frittura di carnevale

La Sardegna ha alle spalle una cultura dolciaria prestigiosa, secolare, di cui riesce a farne tesoro riveste una fondamentale importanza il voler preservare, anche per i Dolci Sardi e una cultura culinaria prestigiosa, il patrimonio di tradizioni tramandato dalle generazioni passate. Il rispetto e la fedeltà verso le antiche ricette genera anche ai giorni nostri un’ampia gamma di dolci tipici, che spiccano con la loro prelibatezza sulle tavole sarde in qualsiasi ricorrenza, una ormai alle porte è il carnevale in cui si gustano le fritture tra cui :

is zippulasa

zeppole di carnevale
zippulasa tipico dolce di carnevale

A Carnevale le Zeppole a Pula sono un dolce di cui proprio non si può fare a meno! Insieme alla Vernaccia (anche se dovrei dire “al vernaccia essendo il vino di genere maschile) fritto al momento e mangiato caldissimo, è qualcosa di irrinunciabile e non sarebbe festa carnevalesca se non ci fosse! nel paese si vive tutto questo in quanto nelle strade con l’inizio della candelora si da il via alla fiera del dolce e nelle case c’è un via e vai di massaia che lavorano per far assaporare questo dolce.

culixioneddus de mazz’è mindula ( raviolini di mandorle )

culixioneddus de mazz'è mindula ( raviolini di mandorle )
culixioneddus de mazz’è mindula ( raviolini di mandorle)

è un dolce tipico della sardegna anche qui a Pula è ben conosciuto in quanto anch’esso è un dolce di carnevale. Ha la stessa consistenza della pasta delle chiacchiere ha un ripieno molto gustoso di mandorle amare e dolci, aroma di fior d’arancio, servite con zucchero o miele

sebadas

sebadas sarde pula
sebadas

Le origini delle sebadas non sono tipicamente pulesi ma bensì delle zone interne della Sardegna e comunque ben conosciuta pure a PULA è un dolce tipico della Barbagia, l’Ogliastra, la Gallura e il Logudoro, la seada sarda è un piatto che veniva preparato dalle donne per festeggiare le ricorrenze speciali, come il Natale o la Pasqua, ossia quando i loro mariti pastori rientravano dai lunghi periodi di transumanza. Ma sorpresa… non è un dolce! Infatti, le seadas erano salate e, soprattutto, erano un saporito e nutriente piatto unico (o comunque un secondo): Col passare del tempo, si è pensato di farlo diventare un dolce aggiungendogli una guarnizione di miele al corbezzolo oppure al castagno e riducendo la dimensione delle forme: così è nata la sebadas come la conosciamo noi e, purtroppo, oggi, sono rimaste pochissime le zone della Sardegna dove si conserva ancora la variante salata.

consiste in una tasca chiusa di pasta di semola  ripiena di formaggio fresco, che viene poi fritta e avvolta nel miele . i dolci sardi e la cultura culinaria prestigiosa sarda racchiudono una forte tradizione.

il pane

Pula non è solo turismo caratterizzato dalle belle spiagge ma è prevalentemente un paese agricolo legato a sua volta a una forte tradizione culinaria in sardegna e i prodotti in pula le coltivazioni erano principalmente di cereali (grano) e frutta in particola modo i fichi di Pula che venivano trasportati a Cagliari per via mare ma purtroppo a causa di una tempesta la barca affondò in mare davanti alla laguna di nora sucessivamente i trasporti continuarono con i carri trainati dai cavalli, ogni famiglia ne possedeva uno.

carro a buoi con agricoltori sardi
carro a buoi con agricoltori sardi

assegnazione dei campi

Negli anni 50′ prese vita nel comune di pula l’Etfas ( ente trasformazione agraria in sardegna). la filosofia che aveva indotto la riforma agraria era quella di utilizzare delle terre incolte e assegnarle a persone nullatenenti e di buona volontà per migliorare sia quelle terre sia sopratutto le condizioni degli assegnatari e delle loro famiglie.

la vendemmia
coltivazione e lavorazione nei campi

così molte famiglie ebbero di cui sfamarsi riuscendo così ad ottenere le materie prime tra cui il frumento meglio ancora il Grano cappelli

grano
raccolto grano

potendo così avere pasta e pane fatto in casa che ancora oggi si tramanda la tradizione culinaria.

prodotti della tradizione

tra i prodotti ancora oggi ottenuti con la stessa lavorazione abbiamo sicuramente il pane fatto in casa e cotto nel forno a legna che purtroppo ancora in pochi fanno.

pane sardo cotto nel forno a legna
pane sardo cotto nel forno a legna

le massaie di un tempo per preparare il pane si alzavano molto presto in quanto preparazione del pane pula era il pane della settimana essendo famiglie numerose e per di più essendo tutto fatto a mano richiedeva molto tempo. i principali ingredienti sono semola e farina, esistono diverse forme e varietà similmente presenti in tutta la sardegna seppur segnalando il paese di provenienza in cui veniva preparato come per esempio su Il pane carasau (conosciuto anche come pane carasaupane carasadu, pane fine, pane ‘e fresa e pane fattu in fresa) è un tipico pane sardo diffuso in tutta la Sardegna, a forma di disco molto sottile e croccante, adatto a essere conservato a lungo. Il termine sardo deriva dal verbo carasare, che significa tostare. o altri con qualche variante di nome ma restando valida una sola regola :

si sfrutta prevalentemente quello che la zona produce

pane carasau o pane carasau
pane carasau

subito dopo la preparazione del pane si ripuliva il grano per la lavorazione sucessiva. Una volta macinato il grano si ricavavano varie specie di farina, due specie di fior di farina detto ( scetti) due specie di crusca detto (poddini) due specie di semola detta ( simbula) nella maggior parte del campidano quindi anche a pula troviamo sa Tunda, su maddizzosu, su civraxu, su coccoi, is anguliasa, su pani pintau. ognuno però di questi pani era legato in un qual modo a degli eventi come per esempio

sa tunda , su maddizzosu e su civraxiu erano, pare i pani più comuni di tutti i giorni per quando si andava ai campi a lavorare e perchè più sbrigativi nella preparazione.

sa tunda
donna sarda contadina con sa tunda

poi si si preparava su coccoi o “pane a pizzicorrusu” che richiedeva una lavorazione un pò più lunga in quanto veniva appunto abbellito con le punte chiamate “pizziccorrusu”

pane di pula su coccoi
su coccoi

poi arrivava la Pasqua dove ancora oggi facciamo i coccoetti con l’uovo chiamati ” s’anguliedda de Pasca” per i bambini

tradizione culinaria in sardegna e i prodotti in pula
s’anguliedda de pasca

ed in conclusione su pani pintau dedicato agli sposi con ricche decorazioni

canoedda de is sposus

rappresentava il corso dell’anno, quindi il ciclo della vita, data in dono agli sposi segno di buon auspicio per una vita coniugale ricca di prosperità, abbondanza e fertilità. purtroppo quest’ultimo ora è poco praticato così elaborato ma ci si limita a creare un pane molto più semplice con le sole iniziali degli sposi.

la lavorazione

tavolo per fare il pane
sa mesa de fai pani

dopo aver svegliato il lievito madre (arremoddai su lievitu) l’operazione successiva era quella della lavorazione detta (cumossai) sucessivamente iniziava il lavoro più faticoso amalgamare la pasta ( ciuexi) nel tavolo a posta ( sa mesa de fai pani) e gli appositi rotelle per la lavorazione del pane sarrettasa utensili

tradizione del pane tramandata
ad oggi ancora si tramanda questa preziosa tradizione